
Dove oggi si trova la Terrazza Mascagni, un tempo sorgeva un fortilizio facente parte del sistema difensivo della costa. Come testimoniano le cartoline dell’epoca, c’era una vecchia Torre del Forte: chiamato Forte dei Cavalleggieri. Questa costruzione serviva a impedire il contrabbando e a garantire la sicurezza sanitaria degli sbarchi. Dopo l’Unità d’Italia, la costruzione fu ceduta al Comune e fu smantellata nel 1872
Nell’ultimo decennio dell’Ottocento venne costruito un parco di divertimenti, l’Eden, che rimase in funzione fino ai primi anni del secolo successivo; in questa struttura si tennero alcuni dei primi spettacoli cinematografici italiani.
Nei primi anni trenta, Ghino Venturi vi edificò il Gazebo per la musica, un tempietto rotondo con una calotta sorretta da colonne circolari, successivamente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. In epoca fascista, la Terrazza fu intitolata a Costanzo Ciano, livornese e figura di spicco del Partito Fascista, nonché padre di Galeazzo, ma lo stile architettonico non risente affatto dei principi artistici del periodo fascista.
Nel dopoguerra fu notevolmente ampliata utilizzando le macerie del centro cittadino distrutto dai bombardamenti e venne dedicata al compositore livornese Pietro Mascagni.
Gravemente danneggiata nel corso degli anni dalle violente mareggiate e dall’incuria, sul finire degli anni novanta la Terrazza è stata completamente restaurata ed è stata realizzata una fedele ricostruzione dello stesso Gazebo. La pavimentazione a scacchi e le balaustre a colonnine sono realizzate seguendo una schema libero, senza assi di simmetria, ricordando uno stile metafisico.
Oggi la Terrazza Mascagni è uno dei simboli della città di Livorno e ogni visita non può dirsi completa senza aver fatto una passeggiata, e scattato qualche foto, lungo questa straordinaria “opera d’arte”.